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Piano Aziendale della Prevenzione

Il Piano Aziendale della Prevenzione (PAP) è lo strumento di attuazione e gestione a livello della ASL delle attività di prevenzione e promozione della salute definite dal Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2021-2025 (DGR 21/12/2021 n. 970).


Esso risponde all’esigenza di implementare sul territorio, interventi di promozione della salute e prevenzione intersettoriali, integrati e coordinati da un unico centro di riferimento aziendale.


La Mission del PAP è quella di mettere al centro la salute della persona inserita nel suo contesto ambientale (ONE HEALTH) e quindi di:

  • incentivare la proattività del sistema, cioè la capacità di agire in anticipo ed essere tempestivi
  • promuovere la gestione consapevole della salute da parte del cittadino 


Gli obiettivi generali del Piano, che trovano poi specifiche declinazioni nei singoli programmi pur essendo mirati a dei risultati attesi comuni, sono i seguenti:

  • Investire sulla salute considerando l’intero arco della vita e mirando all’empowerment* delle persone
  • Riorientare i servizi sanitari ponendo al centro la persona, in un’ottica di equità, sicurezza e prossimità dei servizi
  • Rafforzare le capacità in sanità pubblica, la sorveglianza e la prontezza di risposta in caso di emergenza
  • Creare comunità resilienti e ambienti favorevoli One Health – Salute in tutte le politiche
  • Affrontare le principali sfide per la salute: malattie croniche non trasmissibili
  • Attivare politiche sanitarie tenendo in considerazione i rischi alla salute correlati alla globalizzazione

*Il processo attraverso il quale gli individui acquisiscono un maggiore controllo rispetto alle decisioni e alle azioni che riguardano alla propria salute (OMS 1998)

Le azioni del PAP sono strettamente connesse con quelle previste dal Piano Aziendale dell’Equità, entrambi i piani infatti sono orientati ad un approccio life course (mantenimento del benessere lungo tutto il corso della vita) e codificati per setting con sistematici riferimenti all’equità degli interventi, ponendo il contrasto alle disuguaglianze di salute quale priorità trasversale a tutti gli obiettivi e l’importanza della prevenzione, della proattività e della partecipazione dei cittadini.
Il Piano Aziendale della Prevenzione è la concretizzazione del “Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025” (DGR 21/12/2021 n. 970)., che dà attuazione a tutti i MO (Macro Obiettivi) ed Obiettivi Strategici del PNP 2020-2025 (Resp. Atti n. 127/CSR del 6 agosto 2020), sviluppando i 10 Programmi Predefiniti ed individuando 5 Programmi Liberi, così come di seguito elencati:

  • PP01 Scuole che Promuovono Salute
  • PP02 Comunità attive
  • PP03 Luoghi di lavoro che Promuovono Salute
  • PP04 Dipendenze
  • PP05 Sicurezza negli ambienti di vita
  • PP06 Piano mirato di prevenzione
  • PP07 Prevenzione in edilizia e agricoltura
  • PP08 Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro
  • PP09 Ambiente, clima e salute
  • PP10 Misure per il contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza
  • PL11 Malattie infettive
  • PL12 Vaccinazioni
  • PL13 Promozione della Salute nei primi 1000 giorni
  • PL14 Prevenzione e identificazione precoce dei fattori di rischio nella gestione integrata della cronicità
  • PL15 Screening oncologici

 Il Piano della Prevenzione si può suddividere per setting: 

  • popolazione generale
  • scuole
  • luoghi di lavoro
  • ambiente-clima-salute

Il PAP viene pubblicato nell’Albo Pretorio con l’aggiornamento delle azioni di tutti i Programmi, così come stabilito dai Referenti Regionali di Programma, annualmente fino al 2025.

POPOLAZIONE GENERALE
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“Comunità attive”
Il Programma mira a promuovere l’adozione consapevole di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età per contribuire al controllo delle MCNT (malattie croniche non trasmissibili) e ridurne le complicanze.  È ormai acclarato che la pratica di adeguata e regolare attività fisica è in grado di agire come fattore protettivo nei confronti di molte patologie ad incidenza elevata nella popolazione, quali malattie cardiovascolari, in particolare coronaropatia e ipertensione arteriosa, osteoartriti ed osteoporosi. Questa buona pratica associata ad altri comportamenti salutari (alimentazione, niente e adeguato consumo di alcol) hanno impatto sia sulla qualità della vita della persona (active aging), non solo da un punto di vista fisico ma anche mentale, sia sulla sostenibilità del sistema socio- sanitario riducendo il ricorso ai servizi sanitari.  Il Programma è rivolto a tutte le fasce d’età e ad alcune categorie fragili, con interventi più specifici e mirati, ma anche a popolazioni hard to reach, come la popolazione carceraria e i richiedenti asilo, anche in questo caso con il duplice scopo della rieducazione e dell’inserimento sociale. 
Contesti d’intervento più generale sono invece le aziende e le amministrazioni pubbliche che possono essere coinvolte per favorire/incentivare il movimento in ambito lavorativo e partecipare alle campagne di sensibilizzazioni tra i dipendenti.

“Dipendenze”
Scopo principale del programma è quello di ridurre la frammentazione degli interventi, rafforzare gli ambiti di prevenzione e ottimizzare i processi inclusivi favorendo una forte connessione tra i servizi ed i principali attori istituzionali in linea con le indicazioni che saranno individuate dalla Regione.
Per il pieno incremento del programma il Servizio Dipendenze presenta la propria disponibilità a consolidare lo sviluppo di un gruppo di lavoro (equipe), ad assetto variabile, multidisciplinare e multiprofessionale, intersettoriale e interservizi, in grado di operare in sinergia con gli EE.LL., le Scuole, le Istituzioni, il Terzo Settore e le diverse agenzie educative del territorio.
Si prevede in particolare il potenziamento del Centro Giovani dell’Asl di Viterbo, di recente avviato in locali dedicati, quale luogo aperto alla popolazione giovanile per lo sviluppo di programmi di prevenzione indicata, anche finalizzati all’intervento precoce, declinati per specifici gruppi vulnerabili quali gli adolescenti e le loro famiglie.
Il programma si propone di: 

  • sviluppare azioni volte al coordinamento tra servizi sanitari, servizi sociali, scuola e associazioni al fine di attivare percorsi di identificazione precoce dei soggetti in condizioni di rischio aumentato; 
  • promuovere e supportare politiche/azioni integrate e intersettoriali tese a rendere le città e gli insediamenti umani più sani, inclusivi e favorevoli;
  • favorire opportunità di formazione e aggiornamento professionale al fine di promuovere la diffusione di conoscenze aggiornate, competenze e consapevolezze che favoriscano l’adozione di un approccio integrato. 
  • potenziare l’offerta, da parte del Servizio per le Dipendenze Patologiche, di interventi di prevenzione selettiva e di riduzione dei rischi in collaborazione con altri Servizi sanitari, Enti locali e Terzo settore;
  • promuovere cambiamenti sostenibili di prassi organizzative, sociali, educative per rendere facilmente adottabili scelte comportamentali favorevoli alla salute in ottica preventiva;
  • di sostenere lo sviluppo di azioni integrate e intersettoriali volti a rafforzare la collaborazione tra i Servizi per le dipendenze, gli altri Servizi sanitari, i Servizi sociali, il Terzo settore, le Associazioni di auto mutuo aiuto;
  • orientare gli interventi a criteri di equità aumentando la consapevolezza sul potenziale impatto in termini di disuguaglianza delle azioni programmate.

“Sicurezza negli ambienti di vita”
Il Programma predefinito si articola in Azioni declinate da un lato sul rischio di incidenti domestici, dall’altro sul rischio di incidenti stradali. Rispetto alle azioni svolte nei precedenti Piani della Prevenzione, il PRP 2021-2025 declina entrambi questi assi di interventi fondamentalmente attraverso un’azione di empowerment di comunità, in particolare per quanto riguarda gli incidenti domestici, e in un’attività di advocacy rispetto alle istituzioni locali per quanto riguarda gli incidenti stradali, in un quadro generale di salute urbana e sulla base degli interventi di cosiddetto “co- beneficio”.
L’obiettivo, o destinatario finale, è quella platea di collaboratori domestici/caregivers, anche informali, per quanto riguarda la prevenzione degli incidenti domestici negli anziani, ed i neogenitori per la prevenzione degli incidenti domestici nei neonati/bambini.
Il lavoro di prevenzione degli incidenti stradali ha invece un’impostazione ancora una volta basata sulla formazione, in particolare per quanto riguarda l’acquisizione di competenze specifiche, in particolare per gli operatori del Dipartimento di Prevenzione, nell’ambito della salute urbana/urban health, dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale e sulla salute, degli elementi di urbanistica per il contrasto alle malattie croniche e dall’altro lato vi è l’obiettivo di fare rete, ovvero di arrivare alla definizione di strumenti utili alle Amministrazioni Locali, per quanto riguarda la possibilità di una programmazione condivisa degli interventi urbanistico-architettonici nello spazio pubblico, al fine di migliorare la salute della popolazione.

“Misure per il contrasto dell’antimicrobico – resistenza”
Il fenomeno dell’antimicrobico resistenza (AMR) è aumentato notevolmente negli ultimi anni e costituisce un’emergenza sanitaria a livello globale. La diffusione di batteri multiresistenti alla terapia antibiotica (MDR) all’interno delle strutture sanitarie comporta un incremento della durata della ospedalizzazione e della mortalità. Negli ultimi anni l’OMS e l’ECDC hanno emanato raccomandazioni e identificato azioni e strategie atte a contenere questo fenomeno secondo un approccio One Health, che guarda in maniera integrata alla salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente prevedendo un coinvolgimento collaborativo, intersettoriale, multidisciplinare e multiprofessionale.
Il Comitato di Controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza (CC ICA) è un organismo aziendale multidisciplinare con funzioni di indirizzo tecnico scientifico e di coordinamento delle attività finalizzate alla riduzione del rischio di contrarre infezioni all’interno delle strutture sanitarie da parte dei pazienti, operatori, visitatori, studenti, volontari.
Il settore della Medicina Veterinaria è, unitamente a quello della Medicina Umana, direttamente coinvolto nella problematica della resistenza antimicrobica e di tutte le azioni che devono essere adottate al fine di contrastare quella  che ormai è diventata una vera emergenza.
Per tale ragione il settore veterinario deve operare per concorre al raggiungimento dell’obiettivo generale comune, vale a dire la riduzione della frequenza delle infezioni da microrganismi resistenti agli antibiotici, mediante la definizione di obiettivi specifici e di strategie che assicurino il raggiungimento degli stessi.
L’obiettivo principale di tutte le azioni adottate è quello di promuovere l’uso prudente e responsabile degli antimicrobici anche nel settore veterinario, sia negli animali appartenenti alle specie zootecniche che negli animali d’affezione. Questo obiettivo può essere raggiunto aumentando la consapevolezza nell’utilizzo degli antimicrobici da parte di professionisti, allevatori e cittadini proprietari di animali, ma anche rafforzando l’attività di farmacosorveglianza in particolare per quanto riguarda gli aspetti relativi a prescrizione, vendita e utilizzo dei medicinali veterinari in generale, e di quelli contenenti sostanze antibiotiche in particolare; ciò rappresenta uno dei punti di forza della strategia veterinaria, che mira a perseguire gli impegni governativi di riduzione anche in continuità con le attività realizzate nell’ambito del precedente PRP.
Visita il Centro per l'antimicrobico resistenza

“Malattie infettive”
Il programma della ASL di Viterbo è rivolto alla prevenzione della diffusione di malattie infettive nella popolazione generale, sia adulta sia pediatrica, negli utenti del SERD, nel personale sanitario, nei migranti e nei detenuti all’interno del carcere di Viterbo. Si avvale soprattutto di programmi di screening e sorveglianza all’interno di procedure redatte dalla ASL stessa (ad esempio “Procedura per la gestione emergenza Migranti”) oppure programmi di chiamata attiva, tramite lettera d’invito (ad esempio per PAP test ed HPV test) ed infine tramite distribuzione di opuscoli informativi, con successiva organizzazione e offerta di vaccinazione (ad esempio opuscolo “La meningite e gli Adolescenti 5 motivi per cui è fondamentale prevenire” oppure “Pneumococco. 1 batterio, tante patologie, 1 soluzione: LA PREVENZIONE”). Particolare attenzione è stata rivolta ai migranti e alla “gestione dei rifugiati e richiedenti asilo in seguito alla guerra Ucraina “(marzo 2022) al fine di intercettare precocemente, tramite una serie di screening, potenziali portatori di malattie infettive e mettere in atto tutte le procedure necessarie per evitarne la diffusione.

“Vaccinazioni”
Obiettivo primario del PL12 “Vaccinazioni” è quello di migliorare e/o consolidare le coperture vaccinali per le vaccinazioni inserite nel Piano Nazionale (PNPV).
La progettualità del PL12, in continuità con il programma omologo del precedente PRP, si sviluppa secondo 6 direttrici  fondamentali rappresentate da:

  1. Monitoraggio dell’applicazione in tutte le ASL delle indicazioni regionali per la riorganizzazione dei centri vaccinali;
  2. Consolidamento di interventi di comunicazione efficaci, continui e univoci, disponibili attraverso i media e forniti da personale sanitario formato;
  3. Definizione di percorsi regionali e aziendali di formazione per il personale sanitario, in particolare del personale impegnato nel settore delle vaccinazioni; formazione sulla “Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni” nella sua ultima edizione; sviluppo di percorsi di formazione (anche in e-learning, obbligatoria per i nuovi assunti) finalizzati a migliorare le competenze di PLS e MMG e di personale sanitario dei servizi opportunistici; Piano Aziendale della Prevenzione 13;
  4. Realizzazione di interventi vaccinali nei gruppi di popolazioni a rischio per patologia; adozione di buone pratiche/procedure omogenee per la realizzazione di interventi di vaccinazione nei gruppi di popolazione marginalizzati o particolarmente vulnerabili, al fine di colmare le disuguaglianze e i divari nella copertura vaccinale; Implementazione degli interventi di promozione della salute nell’ambiente di lavoro, includendo gli interventi volti a promuovere la prevenzione vaccinale: promozione delle vaccinazioni obbligatorie per alcune categorie di lavoratori (es. vaccinazione antidiftotetanica) e delle vaccinazioni raccomandate, con particolare riferimento alla vaccinazione AntiCOVID-19, in collaborazione con i medici competenti;
  5. Consolidamento dell’anagrafe vaccinale regionale, con il completamento dell’informatizzazione delle anagrafi vaccinali interoperabili.

Visita la pagina sulle Vaccinazioni

“Promozione della salute nei primi 1000 giorni
Il programma esplicita la strategia della ASL di Viterbo, volta a garantire interventi di promozione della salute, di prevenzione e di promozione delle buone pratiche ai futuri genitori e ai bambini, con l’obiettivo di migliorare l’appropriatezza, in termini di efficacia, sostenibilità, multidisciplinarietà ed integrazione attraverso le seguenti attività:

  • riaccreditamento del PO di Belcolle a Ospedale BFHI (Ospedale Amico dei Bambini)
  • formazione annuale sull’allattamento degli operatori dedicati coinvolti e informati
  • attività di prevenzione dell’ostruzione delle vie aeree in età pediatrica, rivolto a tutti i soggetti deputati alla cura del bambino
  • prevenzione della depressione post partum
  • formazione degli operatori sul progetto parent, (se promossa dalla Regione), propedeutica alla progettazione e avvio di un “progetto parent”
  • formazione delle ostetriche della ASL sulla conduzione dei CAN (Corso di Accompagnamento alla Nascita), propedeutica alla revisione dei CAN aziendali e l’offerta dei CAN per coppie

“Prevenzione e identificazione precoce dei fattori di rischio nella gestione integrata della cronicità”
Il quadro epidemiologico attuale mostra un Paese longevo ma con una quota rilevante di anziani con patologie croniche e policronicità, condizione che accresce la loro vulnerabilità e il loro stato di dipendenza. La domanda di servizi sanitari per soggetti anziani con patologie croniche negli ultimi anni è diventata sempre più alta e, di conseguenza, è cresciuto l’ammontare delle risorse sanitarie a loro dedicata.  Nonostante nell’immaginario collettivo si ritenga che i malati cronici siano persone anziane e si associa la parola cronicità alle malattie degenerative conseguenti in parte all’invecchiamento ed in parte alle abitudini di vita e a fattori genetici predisponenti, in realtà molte MCNT trasmissibili colpiscono anche giovani ed incidono pesantemente sulla qualità della vita e sull’attività lavorativa (basti pensare alle cefalee, agli stati ansioso-depressivi, alle allergie/intolleranze o alle malattie autoimmuni).   
Il costante invecchiamento della popolazione, la recente pandemia, l’attuale emergenza umanitaria, le continue sfide sanitarie portate dalla globalizzazione e dal cambiamento climatico, il costante invecchiamento della popolazione hanno dimostrato come l’approccio alla sanità di comunità debba essere un approccio one health e l’approccio alla persona debba essere un approccio integrato e proattivo ma anche di responsabilizzazione verso la salute che è un bene non solo del singolo ma di tutta la comunità. I principi su cui questo movimento culturale si sta evolvendo sono quelli di cui si parla ormai da anni: prossimità, proattività e partecipazione ai processi di prevenzione e cura da parte dei cittadini, tenendo conto che nelle malattie croniche uno degli obiettivi e dare qualità alla vita e non solo quantità: questo è possibile solo attraverso strategie coordinate di prevenzione e sanità d’iniziativa.


“Screening Oncologici”
Obiettivi di questo Programma sono:

  • Rafforzare la collaborazione con il coordinamento regionale, definendo protocolli di monitoraggio della qualità  nei tre programmi di screening.
  • Definire e attuare un piano di attività formative per il controllo di qualità nei tre programmi di screening.
  • Implementare il coinvolgimento del terzo settore per incrementare l’adesione ai programmi di screening organizzati.
  • Realizzare interventi di comunicazione coordinati a livello regionale e aziendale per promuovere l’adesione ai 3 programmi di screening oncologico.
  • Implementare percorsi diagnostico terapeutici, integrati con i programmi di screening in essere, per donne ad alto rischio di cancro alla mammella per mutazioni genetiche di BRCA1 e BRCA2.
  • Migliorare la prevenzione del tumore della cervice uterina nelle prime coorti di nascita destinatarie della  vaccinazione anti HPV: la ASL di Viterbo ha iniziato in collaborazione con gli istituti scolastici un programma di diffusione della conoscenza e promozione della vaccinazione contro l’HPV, passando attraverso la sensibilizzazione delle madri in occasione dell’erogazione dello screening e poi con incontri degli adolescenti nelle scuole.
  • Implementare il coinvolgimento dei MMG per l’adesione consapevole ai programmi di screening organizzato. 

Rispetto al precedente PRP 2014-2018, una maggiore attenzione è posta sull’integrazione dello screening con altre strutture ed attività sanitarie e su iniziative di contrasto alle disuguaglianze di accesso.
In particolare è previsto un raccordo con il PL14 per la promozione dell'adesione agli screening da parte di gruppi di popolazione hard to reach. Inoltre è previsto un raccordo con il programma PP3 - Promozione della salute nei luoghi di lavoro.
Visita la pagina sugli Screening Oncologici

AMBIENTE, CLIMA E SALUTE
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Gli Organismi ed Organizzazioni Internazionali hanno da tempo riconosciuto lo stretto legame che esiste tra ambiente, clima e salute; in particolare secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità “la salute umana non può più essere considerata come semplice assenza di contaminazione da patogeni, ma come una rete complessa che lega la salute degli animali e degli ecosistemi alla salute degli esseri umani”.
Ciò impone un cambiamento culturale nell’approccio alle politiche sanitarie ed ambientali ed un cambiamento radicale nei modelli di produzione e consumo in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, ponendo al centro la visione intersettoriale e l’integrazione delle discipline e delle conoscenze secondo la logica One Health, sia nella programmazione che nelle conseguenti azioni, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione dei rischi per la salute da fattori legati al degrado ambientale (cambiamento climatico, inquinamento atmosferico indoor e outdoor, consumo del suolo e delle risorse idriche) ed alla diffusione di malattie emergenti/riemergenti, molte delle quali rappresentate da zoonosi.
In questo scenario la componente sanitaria è chiamata ad un contributo importante nella promozione ed adozione di linee di indirizzo che possano coniugare obiettivi di salute pubblica e obiettivi di tutela ambientale, interagendo con tutte le altre componenti interessate (ambiente, agricoltura, edilizia, trasporti, energia, istruzione) con il fine ultimo di aumentare la consapevolezza di tutti gli attori a diverso titolo coinvolti.
I Piani Nazionale, Regionale ed Aziendale della Prevenzione prevedono un forte impegno nella promozione di una visione sistemica della salute con approccio intersettoriale ed interdisciplinare in ottica One Health; il programma “Ambiente, clima e salute”, nel recepirne gli obiettivi strategici e declinare le azioni, rappresenta certamente un programma molto ambizioso che esprime la volontà di rafforzare il ruolo del settore sanitario e riconoscergli un’attività di coordinamento di tutti gli altri settori coinvolti, nonché come portatore di contributi e competenze utili a favorire e promuovere uno sviluppo sostenibile e adottare programmi ambiziosi di protezione ambientale e di tutela e promozione della salute.
Rappresentando quindi un programma caratterizzato da una visione sistemica, è naturalmente correlato alla quasi totalità dei programmi del Piano Aziendale della Prevenzione, riconoscendo comunque una forte integrazione con i programmi PP01, PP03 e PP07.

Ultimo aggiornamento: 05 giugno 2023